"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


giovedì 29 gennaio 2009

bolle



Sull' affaire Bolle è successo esattamente quello che mi aspettavo: sarebbe bastato che la stampa nazionale non strillasse ai quattro venti la notizia e sull'argomento sarebbe sceso il solito silenzio chiacchierato del "tutti sanno ma non si dice".
Io con Roberto tutto sommato non me la prendo, è figlio della cultura e della società in cui è cresciuto e come tale si adegua e si comporta. Come non pensare comunque, vista l'etichetta del gay che la gente comune cuce addosso preventivamente a qualsiasi ballerino di danza classica, che non avrebbe sconvolto più di tanto la platea.
Infastidisce l'eco che qui in Italia ha una notizia simile, o meglio, il modo con cui la si affronta, come se si trattasse di chissà quale argomento eccezionale ammantato di stranezza di cui tutti dovrebbero essere messi al corrente e, in questo, anche i media dimostrano tutto il loro provincialismo . Penso sia questo che secca maggiormente a persone come Roberto, anche se si potrebbe eccepire che, se così fosse, avrebbe tutte le occasioni per dimostrare il contrario.
Noto comunque che non ha negato di essere gay, ma di aver rilasciato un'intervista nella quale lo dichiarava. Il solito modo fumoso e contorto -se non opportunista- di lasciare una porticina aperta alle possibilità senza passare per bugiardo . Ma per queste cose ci sono altri illustri precedenti che nella stampa estera dicono di loro cose che qui in Italia non si sognerebbero mai di dichiarare.
A me in parte dispiace di tutto questo, perché un coming out da parte di personaggi amati e apprezzati dal grande pubblico per le loro qualità positive e che si contraddistinguono come persone pacate e attente, potrebbe essere solo positivo per far capire a molte persone, soprattutto quelle semplici per mancanza di orizzonti culturali, che gay non è sinonimo di male assoluto.
Ma sono convinto che, come sempre, a nessuno piaccia fare da battistrada e portabandiera o martire-volontario della situazione, non prendendo in considerazione probabilmente che un'uscita del genere, passato il primo momento di clamore mediatico, consentirebbe una libertà di movimento ed espressione fino a prima vincolata.
Che dire, forse la facilità con la quale possono espatriare e vivere altrove la loro vera vita, consente a questi personaggi di essere refrattari al desiderio di esporsi ad una causa comune.

Mi è piaciuto molto, a proposito di prese di posizione, l'intervento del cantautore Nek in chiaro contrasto con le dichiarazioni farneticanti di un suo pseudo-collega di cui si è parlato molto ultimamente nei media nazionali: a lui tutto sommato della cosa avrebbe potuto non fregare niente, ma ha dimostrato con questo che essere etero non significa essere stupidi e prendere per oro colato tutte le stronzate che certa gente vorrebbe far passare per unica e sola verità.

lunedì 19 gennaio 2009

Viviana e il bambino


Nessuno mi vuole più, nessuno mi cerca: me ne sto qui da sola a vedere le giornate procedere tutte uguali, qualche volta sento le voci dei ragazzi in casa, urlano forte perché bisticciano in continuazione tra loro. Non è un bel sentire ma almeno spezza la noia di queste giornate infinite, di questa visione davanti a me sempre uguale. Mi piaceva così tanto girare per le stanze di casa, sedermi comoda sui divani morbidi del salotto dove c'era una luce soffusa e ovattata; la bambina inseriva un 33 giri nel giradischi e si metteva a danzare seguendo le melodie surreali delle canzoni di Kate Bush.
Poi prendeva la spazzola con le setole, scioglieva mie chiome e mi pettinava.

Erano belli i miei capelli, castani, lunghi e lucenti, riflettevano di luce in un modo meraviglioso. Ero così bella allora, sempre curata come le ragazze del diario Grazia, i capelli in ordine, lo smalto color corallo sulle unghie, l'ombretto grigio-azzurro che sottolineava i miei grandi occhi cerulei, la bocca come un petalo di rosa: un giorno sono caduta, qualcosa si è rotto e da allora tutto è cambiato Sono sempre sola in questo angolo, nessuno mi fa compagnia, li vedo passare litigano, ridono, qualche volta qualcuno piange. Mi sento sola sporca e abbandonata e ho tanto freddo, viene da dentro e non passa mai.

Da qualche giorno sento una nuova voce qui in casa, la percepisco appena parla poco e piano ma, di tanto in tanto, emette dei bellissimi suoni acuti e cristallini di bambino. E' quasi sempre insieme a lei: li sento ridere, passano ore a giocare con la bigiotteria, i campioni mignon di profumi e i trucchi smessi della sorella grande. Li ho sentiti bisbigliare piano, m'è parso di capire che abbiano provato lo smalto trasparente perlato che non dovevano toccare e non sanno come fare per toglierlo. Lei è la solita piccola peste di casa che combina guai.
Era con me che passava il suo tempo, prima, ora non più.

L'ho visto, è un bambino con gli occhi grandi e scuri, sottile e delicato: sembra che non cammini perchè volteggia come una libellula. Ho sentito dire che è un parente e che si fermerà qui per qualche giorno. Mi ha vista ed è rimasto lì ad osservarmi con occhi curiosi e malinconici. Mi ha toccata, le sue mani erano così fredde,mi ha accarezzato i capelli ed ho sentito quel fruscio, come un rumore di foglie secche. Poi, non so perché, mi ha toccato la fronte e ha detto qualcosa: Non ho sentito, non ho capito, ricordo solo la gioia che provavo per quelle carezze ormai dimenticate. E' diverso dagli altri bambini, quando parla con me racconta delle storie, narra di formule segrete e di riti magici, di principesse infelici dalle lunghe chiome, mi accarezza i capelli con la punta della dita con un desiderio negli occhi che non riesco a comprendere fino in fondo.
Lo sento parlare di me con nonna, le chiede una nuova spazzola e degli unguenti profumati per il mio bagno. L'acqua è dolcemente calda, scivola da me e si porta via le impurità e i pensieri tristi. Lui mi asciuga delicatamente, tampona la mia pelle con la spugna morbida.

"Nonna, cos'è scritto qui sulla fronte ? " chiede il bambino."Viviana", risponde nonna dopo essersi messa gli occhiali per leggere meglio.

Viviana è il mio nome, ho lunghi capelli setosi e occhi grandi color del cielo, una gamba rotta e qualche dito mancante, ma c'è un bambino speciale che mi spazzola i capelli con amore e per questo mi sento la bambola più felice del mondo.

Dedico questo post in modo particolare ad Edgar, un suo racconto è stato alla base dello scatenarsi in me di ricordi assopiti dal tempo.

venerdì 16 gennaio 2009

frammento rosso

Riconosco quel nodo alla gola , quel modo di negarsi che nasconde un desiderio e un bisogno dell'altro che a volte fa un po' paura : ti chiedi se anche lui ti pensa e ti desidera allo stesso modo , hai voglia di esprimere tutta la tua passione ma temi di essere invadente , assillante , inopportuno .
Così aspetti un segno dell'altro , lo brami con tutto te stesso , ma non arriva .
Il timore si trasforma in dubbio , il dubbio in un dolore silenzioso che ti scava dentro e che altera il valore del sentimento che provi .
Ma il cuore conosce altre vie e a volte è più forte di tutto .

E' sempre così strano sentirsi dall'altra parte , nei panni di chi è destinatario di lacrime d'amore e di dolore , di un desiderio dell'altro di cui ogni volta mi trovo a chiedermi stupito se davvero sia diretto a me .
Sei nel mio cuore .


mercoledì 7 gennaio 2009

Ritratto d'immagini

Anch'io ho voluto fare il giochino di società che sta spopolando tra gli altri bloggers anche se non amo molto i cosidetti test-psicologici, perché manca sempre l'opzione "dipende" , che è quella che condiziona le vere scelte nella mia vita , quindi l'ho voluto fare a modo mio , ché io come il solito mi devo distinguere altrimenti non mi diverto : diciamo più seriamente che sono consapevole di avere due diversi temperamenti nella mia personalità , che non vivo come un dualismo contrastante ma come una ricchezza da cui attingere a seconda , al momento .

1- La tua età al prossimo compleanno :



2- Un posto che vorresti visitare :



3- il tuo posto preferito :



4- il tuo oggetto preferito :



5- il tuo cibo preferito :



6- il tuo animale preferito :



7- il tuo colore preferito :



8- il luogo in cui sei nato :



9- il luogo in cui vivi :



10- il nome di un animale domestico che hai avuto : questa era la prima foto



11- il tuo nick sul blog :



12- il tuo vero nome :



13- il nome della tua nonna paterna :



14- il nome della tua nonna materna :



15- una tua brutta abitudine :



16- la tua vacanza preferita :

sabato 3 gennaio 2009

Nuovo Inizio


E' arrivato da lontano "col suo carico di stelle" e desideri , una domanda in fondo al cuore che aveva il suono di un battito insolito , come se non trovasse ancora lo spazio musicale sul pentagramma delle nostre vite .
Ci siamo guardati ; Si , è lui il mio Capitano , il mio uomo gentile che mi osserva adorante attraverso i suoi bellissimi occhi chiari dai quali svanisce all' improvviso la nota malinconica che ne venava il colore , come se fosse stata acqua mescolata a spezie . Non c'è più niente a dividerci , nè lo spazio nè il tempo , soltanto noi due che ci guardiamo , che accenniamo un sorriso che bramiamo di desiderio per un bacio a lungo atteso .

Ci sono solo i nostri corpi abbracciati , mani delicate che sfiorano e accarezzano pelli che all'improvviso si riscaldano , braccia intrecciate e lingue che diventano fuoco e miele , occhi che si guardano dentro fino all'anima , cuori che assaporano piccoli morsi di felicità e lunghe sorsate di serenità .


Ogni persona ha un desiderio dentro al cuore in questi giorni di passaggio ,ma non sempre le opportunità ci trovano pronti quando si presentano : noi due lo eravamo e abbiamo colto il frutto dall'albero dei desideri .
E' per questo che voglio augurare a tutti un anno pieno di coccole e di sogni realizzati , come quelli che sto assaporando io , anzi , noi .