"Non siamo davvero solisti nemmeno nella nostra vita, ma la scena di un dialogo a più voci, tutte, purtroppo, forse, dello stesso valore".
( Göran Tunström )


martedì 2 dicembre 2008

Due Dicembre Duemilaotto


Il maglione di Roberto è verde , verde come un prato di primavera , verde come una bandiera . E' un colore che non ho mai amato , difficilissimo da portare . Ma di Roberto ero innamorato e , quando hai quindici anni , metti da parte anche il buon gusto pur di indossare qualcosa della persona che ti fa sentire le farfalle allo stomaco . Pur di portare qualcosa che sembra suo ma non lo è , però , a volte , l'esigenza di raccontarsi piccole bugie serve a rendere un po' più dolce la vita .
Lo indossavo e sentivo il suo odore , lo toccavo ed era come essere avvolto dalle sue braccia . Roberto è rimasto lì , in un cantuccio dei miei ricordi , un po' dimenticato . Di lui non so più niente , le nostre vite non si sono più incrociate da allora . E' rimasto il "suo maglione" , anche quello in un cantuccio , un po' nascosto , lontano dagli occhi , lontano dal cuore . La mia vita è piena di frammenti di spazio che nascondono parti di loro , una collanina in caucciù , il braccialetto di gomma blu , la bandana rossa a fiori bianchi , il costume turchese , gli occhiali a specchio e chissà quanti altri ancora . Oggetti che ufficialmente mi appartengono ma che sono irrimediabilmente legati ad altre persone , come se a loro appartenessero.

Due dicembre duemilasei : la serata è fredda e io sono in ritardo , è una cosa che odio , ma volevo che la casa fosse in ordine che tutto fosse pronto e perfetto perchè quella sera avrei conosciuto finalmente Lui . Avremmo scoperto se il feeling virtuale poteva avere la stessa presa anche dal vivo , dove la chimica e la psicologia di mescolano tra loro . Fu , per entrambi , una piacevolissima conferma e quella sera, dopo tanto tempo , provai la sensazione meravigliosa di sentirmi appagato nel profondo , completo come non lo ero mai stato prima . Una serenità interiore che durò fino all'ultimo giorno della nostra storia . Di lui è rimasta traccia soprattutto dentro , quelle tracce così scavate che sembrano dei solchi e necessitano di molto tempo prima di appianarsi , di affievolirsi . E' rimasto anche un cassetto pieno delle sue cose , un cassetto che , per il primo periodo dopo la fine della storia , veniva aperto soltanto per accogliere parti di lui che ogni tanto ritrovavo in giro per casa , un cassetto che conteneva tutte le lacrime che non riuscivo a versare e tutti i pensieri delle lunghe notti insonni . Un cassetto che da allora è rimasto chiuso .
Oggi sento che a chiudersi è anche quel ciclo e , per renderlo definitivo e relegarlo nei ricordi , ho svuotato il cassetto di Lui , di noi . Lettere piene di parole che raccontano la nostra storia , un cuore di velluto rosso pieno, allora, di caramelle dolcissime , i prodotti per il corpo ,i cd e i dvd , la sua foto grande che stava in salotto , le foto di noi , a Natale , a S. Valentino , in gita Venezia e sul lago di Garda , l'anello con il brillantino che non ho più portato , il suo regalo per il mio compleanno , lavato stirato e mai indossato perchè non c'è più stata l'occasione , un pacchettino regalo in attesa di Lui che non è più tornato .
Ora è un bel cassetto vuoto, spazioso e capiente : mi piace , lo guardo e sembra dirmi di lasciare aperto il mio cuore . Non so ancora chi sarà lui, non so bene se sarà Lui .
So soltanto che voglio cogliere i frutti che la vita mi concede .
La bellissima foto , presa dalla rete , è di Marc De Cunha Lopez .

4 commenti:

  1. Il bello dei cassetti vuoti è che puoi decidere tu come riempirli. E quando e se riempirli.

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  2. "Que reste-t-il, des nos amours?"
    Non sono mai riuscito a riempire cassetti con le spoglie dei miei amori. Conservo ancora un braccialettino placcato d'oro che uno di essi trovò assieme a me sugli scogli di una spiaggia livornese, e che portò alla caviglia per un po' di tempo, prima di donarmelo. E un pupazzetto gonfiabile di Tom ( quello di Tom e Jerry) dall'aria sbarazzina che indossa una maglietta con su scritto : "Mi porti con te?". Il pupazzetto lo gonfiò lui con il suo fiato, che è ancora chiuso là nella plastica, dopo tanti anni. Aria. Ma l'aria non è il vuoto, è materia viva e salvifica.

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  3. Che belle sensazioni emanano queste tue parole...
    Sono davvero felice per te.
    Buon Cassetto :D

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  4. Nostalgia e malinconia si evincono dalle tue parole, ma anche speranza e voglia di andare avanti: è questo lo spirito giusto per affrontare la vita

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